La scienza degli uomini e la sapienza del vangelo

Ritratto di Vincenzo Giordano, medico e testimone di fede, originario di Torre Annunziata

 

Laurea in Scienze naturali, poi quella in Medicina, cui si aggiunge un diploma in Lingue orientali. Uno straordinario curriculum accademico quello di Vincenzo Giordano, nato a Torre Annunziata (Na) il 4 gennaio del 1915, nell’anno dell’entrata in guerra dell’Italia nel Primo conflitto mondiale. Non sono anni facili per il nostro paese: Vincenzo potrà studiare grazie all’aiuto di uno zio prete. Nel 1941 in qualità di tenente medico viene trasferito in Sardegna, dove conosce e sposa Luigia Carta. I due avranno sei figli. Nel 1945 gli viene affidato il compito di medico condotto e dirigente dell’ospedale di Arborea (Oristano), che resterà il luogo del suo lavoro fino a poco tempo prima della morte. Lì Vincenzo diventa un punto di riferimento per i cittadini: le sue profonde competenze professionali si legano ad eccezionali virtù umane e cristiane, la cultura si impasta con un serio cammino interiore di adesione a Cristo. Il dottor Giordano è testimone del Vangelo grazie all’esercizio quotidiano della professione medica, esercitata sempre con scrupolo e amore singolare per i propri pazienti.

 

La consacrazione 

Sua moglie Luigia, purtroppo, lo lascia prematuramente, e lui si consacra al Signore con i voti evangelici di povertà, castità e ubbidienza. Gli impegni professionali non sono tutto nella sua vita, ma si inseriscono in un insieme armonico e bello. La famiglia e la vita ecclesiale sono parte integrante della sua esistenza: è consulente e direttore del Consultorio familiare diocesano, presidente dei Medici cattolici e collaboratore nei corsi di preparazione al matrimonio. La sua presenza risulta particolarmente preziosa e costante all’interno dell’Azione Cattolica locale, di cui diventa più volte presidente parrocchiale e anche presidente diocesano. Il suo stile di vita, racconteranno coloro che gli sono stati vicino, è caratterizzato da sobrietà, serenità, umiltà, limpidezza di pensiero, rigore morale, e anche giovialità. La Parola di Dio e l’Eucaristia quotidiana sono la sorgente segreta della carità che riesce a esercitare verso tutti.

 

Una vita di fede

L’importanza del dottor Giordano è testimoniata dalle impronte lasciate ad Arborea e della citazioni, numerose, nelle cronache locali. L’Associazione micologica Arborea (Ama), ad esempio, è a lui intitolata (ricordiamoci della laurea di Vincenzo in Scienze naturali), ed è nata un anno fa circa per «promuovere e favorire lo studio della micologia, dell’ecologia e della botanica nella parte che interessa la flora della Sardegna», si legge nello statuto dell’associazione. Di don Giuseppe Piemontese, che fu suo parroco per 15 anni, Vincenzo scrive: «Il suo carattere impetuoso, risoluto, pronto e deciso a tutto ma sempre ardente di carità, la sua sete di giustizia, il suo dinamismo, il suo coraggio e la sua intolleranza per tutte le forme di ipocrisia, il suo profondo senso della vita e il suo rigore morale costituivano la struttura profonda del buon soldato di Cristo, che diventa salvatore e trascinatore di uomini», e sembra quasi una testimonianza, per riflesso, del suo sguardo cristiano sulla vita e, per certi versi, una descrizione, non voluta, della sua stessa persona, così centrata nella vita di fede, come tutti attestano unanimemente. Muore ad Arborea, a 92 anni, il 7 marzo 2006, circondato dalla stima e dalla riconoscenza dell’intera comunità e di quanti hanno avuto la gioia di conoscerlo.

 

 

 




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