Donarsi la felicità, fino alla fine

Dalla penna della professoressa Rosa Napolitano la storia del profondo legame tra Massimo, Anna e nonna Giulia


a cura di Rosa Napolitano


In questi giorni di nostalgica tristezza c’è una storia che mi ha fatto commuovere e gioire. Una storia d’amore gratuito e generoso, che credo possa essere edificante per tutti. Una storia che vede protagonista un giovane, anzi due, il giovane e la sua fidanzata. Una storia fatta di rinunce, di scelte coraggiose che oggi potrebbero sembrare impopolari. È la storia di Massimo, della sua fidanzata Anna e della nonna di lui Giulia. Giovane carabiniere, Massimo ha deciso di prendersi cura della nonna rimasta sola dopo che aveva perso le due uniche figlie (madre e zia di Massimo) nel giro di 15 giorni. Per lei ha scelto di trasferirsi e di assisterla fino alla fine. 

Di giorno, entrambi al lavoro, Massimo e Anna affidavano la nonna alle cure di due signore e di sera erano a sua completa disposizione, tutti per lei. Massimo mi ha raccontato del sonno notturno più volte interrotto, delle corse in bagno insieme a lei che si spostava sulla sedia a rotelle, ma non l'ho sentito mai lamentarsi, anzi era lieto di restituire le cure che aveva ricevuto da lei quando era piccolo, quando la madre per lavorare lo affidava alla nonna. «Oggi che la nonna è tornata al cielo - mi ha detto al telefono - sto improvvisamente scoprendo cosa è la libertà, ma preferivo essere legato. Prima avevo difficoltà anche a fare una pizza con gli amici ma non mi è mai mancata. Piuttosto mi sorprendo di come era indispensabile lei per me con le sue tenerezze. Sono seduto sulla sua sedia e la rivedo accanto a me; mi consola averla coccolata e vista felice fino all'ultimo».

Anche Anna coccolava nonna Giulia tutti i giorni simulando una sorta di gioco, trasformando il disagio fisico di nonna in momento di tenerezza. Al momento del pranzo e della cena Anna le diceva: «Nonna tu sei la nostra piccolina, devi ancora imparare a camminare e devi mettere i denti, ma ti aiutiamo noi, ti accudiamo noi in tutte le tue esigenze». E nonna Giulia si sentiva una bambina tanto amata. Soprattutto nell'ultimo anno e mezzo Anna l'ha accudita con l'amore autentico di una madre verso una figlia. Avendo frequentato la facoltà di ostetricia ed avendo competenze nel campo sanitario, si è anche presa cura di lei medicandole quotidianamente le piaghe che aveva nella schiena e che grazie all'aiuto di Dio si erano miracolosamente chiuse. Nonna percepiva tutto l'amore di Anna al punto tale da soffrire delle sue sporadiche assenze per impegni di lavoro. Un amore sano, autentico e reciproco.

Non mancano i ricordi brutti, su tutti, senza dubbio, quello della morte di nonna Giulia. Mentre Anna tentava di metterle l'ossigeno per aiutarla a superare la crisi respiratoria, nonna ha smesso di respirare. Per quanto sereno sia stato il trapasso Anna è precipitata in un pianto disperato proprio per il grande amore che nutriva. 

Per stare vicino alla nonna, Massimo ha preferito rinunciare alla carriera ed al grado di tenente perché avrebbe dovuto spostarsi da Nola. Non ha rimpianti, rifarebbe di nuovo quella scelta. Durante la quarantena ha sposato la sua Anna ed ora sono in attesa di due gemelle, una si chiamerà Giulia come la nonna: «Ho ancora negli occhi il sorriso ed il volto raggiante di gioia della nonna durante l'ultima videochiamata, le avevano detto che sarebbe nata una piccola Giulia».





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