Laudato si', la nostra via per Damasco

Il contributo del Circolo Laudato si' della parrocchia san Felice in Pincis di Pomigliano d'Arco pubblicato sul sito del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima

Tina Esposito, animatore del Circolo Laudato si' della parrocchia san Felice in Pincis di Pomigliano d'Arco, ha riletto l'invito dell'Enciclica sulla cura della casa comune, alla luce della testimonianza di fede dei Santi Pietro e Paolo. Il suo contributo è stato scelto, tra molti altri, per essere pubblicato, in inglese, sul sito del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima. Ecco la versione in lingua italiana.

A Pentecoste 2021 abbiamo ricevuto tutti un grande regalo, un grande onore eppure una grande responsabilità, un mandato ufficiale: saremo tutti missionari dell’Annuncio, impegnati a diffondere il Vangelo della Creazione, saremo tutti Paolo!

Paolo, che non ha conosciuto Gesù eppure è posto accanto a Pietro a fondazione della Chiesa. Pietro le fondamenta, le colonne, le mura; Paolo la folgorazione, la luce che inonda le navate e rende le pietre vive. Questa è l’immagine che abbiamo in mente entrando in una chiesa, la stessa entrando in bosco. Radici, tronchi, rami lo plasmano nella sua grandezza, mentre la luce lo vivifica. Entrambi parte del tutto, insegnamento di pluralità nell’unità.

A Pietro gli apostoli si riferiscono per dare valore alla Risurrezione. Noi, che ci sentiamo chiamati alla conversione ecologica, guardiamo a papa Francesco, istituzione, principio e fondamento dell'unità, pietra su cui poggiare la costruzione del nostro apostolato.

Noi apostoli come Paolo? Sulla via di Damasco è la conversione: Saulo diviene Paolo, un uomo nuovo. La Laudato si’, per tanti nel mondo, è stata “illuminazione”, la nostra via di Damasco, ci ha aperto gli occhi sulle iniquità dell’economia, sulle povertà, sul disastro ambientale che lasciamo ai nostri figli. Soprattutto è stata una “rivelazione”, oggi la “vocazione” a trasformare i nostri cuori e le nostre comunità. La conoscenza della vera identità di Gesù in questa esperienza di conversione ci ha cambiati in modo irreversibile. Gesù è vivo nel Creato, ovunque presente e operante. Ci ha chiesto una nuova conoscenza di noi stessi, ci ha conquistato nuovamente, illuminando le notti tenebrose della nostra esistenza, ci ha ricordato che tutto è ora Grazia.

«Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore... A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune» (1 Cor 12,4-7). Così noi, riuniti nei Circoli, nelle parrocchie, nelle nostre comunità, chi con la forza di Pietro, la sua irruenza e impulsività ma anche la sua autorità di guida, diventa un riferimento, chi come Paolo, infaticabile cercatore degli “altri”, si mette costantemente in gioco e annuncia con pazienza anche ai “lontani”, ai diversi. Il messaggio di conversione ecologica ha una dimensione universale, deve coinvolgere tutti. Noi lo stiamo constatando ogni giorno, anche tra di noi, quando ci parliamo, ci ascoltiamo, prendiamo decisioni, ci disponiamo alle azioni.

Siamo coscienti, come accadde a Paolo, di scontrarci contro il nostro proprio Moloch, questo odierno, oscuro concentrato di poteri economici che condiziona la vita del pianeta… l'uomo non vale per quello che è ma solo per quello che produce, non interessa la salvaguardia degli oceani, la difesa della natura, lo scioglimento dei ghiacciai, la vita umana nella sua divina creazione. Il prodotto, non la persona!

Nei circoli stiamo conoscendo meglio Dio nella sua Creazione. Dio è davvero all’opera in tutto e in ogni persona. La conversione è lì a portata di mano, l’amore per il Creato è un’esigenza, una necessità vitale, basta aprire gli occhi e guardarci tra noi. Ma poi diventa fondamentale osservare i deboli, le crepe nelle vite dei fragili, le ferite nella terra...lì dobbiamo andare a riparare, a curare. Basta fermarci al mattino a pregare in un prato e il canto degli uccelli ci accompagnerà nelle Lodi, ci dirà che lo Spirito Santo gioisce, che la comunione con il Creato è ritrovata!

Nella Settimana Laudato si’ abbiamo passeggiato tanto, camminato e pregato, come Paolo abbiamo parlato con chiunque incontravamo, abbiamo udito le ragioni, accettato le diffidenze, e pure tanti ci hanno sorpreso, ci hanno a loro volta ascoltato. Che gioia è stata quando da dieci ci siamo ritrovati in trenta a pregare per la ‘madre terra’! L’unità è stata ritrovata, quell’unità che viene nel cammino. Lo Spirito Santo lo ha fatto, perché abbiamo camminato insieme.




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