Troppa sicurezza oscura l'essenziale

inDialogo ha fatto visita alla parrocchia dei Santi Germano e Martino di Scisciano


Il tour di inDialogo questa volta ha fatto tappa a Scisciano, per far visita alla parrocchia Santi Germano e Martino. Districarsi tra i vicoli stretti e angusti di Scisciano può essere poco agevole. Ma non importa, alla fine ce l’abbiamo fatta e dopo una curva troviamo l’edificio della chiesa di San Germano e  i ragazzi dell’Azione Cattolica che ci stavano aspettando. Con loro c’è anche don Rolando Liguori che ci guida all’interno della chiesa molto luminosa e con una architettura che sembra quasi divertirsi a occultare la sue recente edificazione.

Don Luigi Rolando ci informa che questa parrocchia unisce le comunità di San Martino e San Germano e che «in ognuno dei ben cinque luoghi di culto cittadino c’è un riferimento al Sacro Cuore a testimonianza della devozione territoriale. Io risiedo in questa parrocchia da un anno e mezzo e devo ammettere che tanti fedeli li ho conosciuti solo tramite la mascherina. Pertanto, ora mi sto abituando a riconoscerli. Certo, non siamo una comunità vastissima in termini di numeri, parliamo di una parrocchia di 5000 abitanti ma che ha dalla sua parte un certo dinamismo: ci si dà da fare e tanto, pensate che durante la pandemia abbiamo collaborato fianco a fianco con le associazioni laicali del territorio, anche quelle lontane della fede. Questa sinergia di risorse e di forze ci ha consentito di ottimizzare l’assistenza ai più deboli».

Parrocchia Santi Germano e Martino Scisciano

Al termine dell’intervista, ci rechiamo sul retro della sagrestia. E lì con grande sorpresa scopriamo un campo di calcetto dalle misure irregolari, ma in ottimo stato di conservazione. Per tanto tempo è stato il fiore all’occhiello dell’6ratorio, ma, come ci raccontano, è stato pressoché inutilizzato durante il periodo pandemico. In questa cornice molto particolare, cominciamo le interviste ai ragazzi impegnati in parrocchia. Davide, vice presidente giovani di Azione Cattolica e la giovanissima Francesca, spiegano che «dopo tantissimi incontri online, non vedevamo l’ora di poterci rivedere in presenza e non vediamo l'ora di continuare a farlo anche l’anno prossimo». Roman, invece, è il coordinatore dei ministranti della parrocchia: «La parola chiave del nostro servizio è vicinanza sia fisica nei confronti del sacerdote durante la celebrazione sia spirituale nei confronti della comunità intera». Chiude l’intervento Domenico, il presidente dell’azione cattolica parrocchiale, con Cecilia del gruppo Giovani: «L'Ac è stata presenza viva sia durante gli incontri interni sia con la partecipazione alle iniziative della rete solidale cittadina. Inoltre durante questo anno è diventata anche socia della casa rifugio dell’associazione Ya Basta che accoglierà e tutelerà le donne vittime di abuso, violenza e tratta».

Don Rolando Liguri parroco a Scisciano

Ormai sono quasi le 19 e a breve inizierà la messa. Prendiamo posto tra i banchi che cominciano a riempirsi, pur nel rispetto delle normative anti-covid. Nella sua omelia don Rolando Liguori sottolinea il ruolo del profeta: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, leggiamo nel Vangelo di oggi. Una frase che Gesù riferisce a sé ma anche ai profeti che l'avevano preceduto. Pensiamo a Geremia, chiamato 'profeta di sventure', per l'annuncio che portava per volere di Dio. Anche Gesù non è accolto, anche lui fa esperienza negativa nell'annuncio: arriva a meravigliarsi dell'incredulità, presente anche davanti ai miracoli che compiva. Incredulità fondata dal conoscere la sua storia familiare, dal sapere che era figlio di un falegname. Coloro che lo conoscevano non avevano l'umiltà di far spazio a Dio, erano sicuri delle loro conoscenza. Sicurezza che è rischio di non vedere, di perdersi, come dice Paolo che ringrazia per quella 'spina' che lo rende umile, che lo aiuta a restare umile per far  così spazio alla grazia di Cristo». 

Al termine della celebrazione, c’è tempo per un rapido saluto al parroco e ai ragazzi che abbiamo incontrato oggi. Eccoci di nuovo sulla strada del ritorno. Questa volta non abbiamo difficoltà a districarci nella viabilità cittadina e nei pochi km che ci separano da casa pensiamo già alla prossima tappa.

Appuntamento al 18 luglio, quindi. Continuate a seguire il nostro tour in diocesi per scoprire dove andremo.

Parrocchia Santi Germano e Martino Scisciano - altare








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