Cammino sinodale: secondo incontro con i sindaci diocesani

Questa mattina il vescovo Francesco, su iniziativa dell'Ufficio per la Pastorale sociale e il lavoro, ha incontrato i primi cittadini del territorio diocesano

Questa mattina, presso il palazzo vescovile di Nola, il vescovo Francesco Marino, per iniziative dell'Ufficio di Pastorale sociale e lavoro, ha incontrato i sindaci del territorio diocesano. 

Secondo appuntamento del Cammino sinodale

È la seconda volta che i tutti i sindaci si ritrovano con il vescovo Marino per vivere un momento di ascolto e confronto alla luce del Cammino sinodale delle Chiese in Italia.

La mattinata è iniziata con la lettura del vangelo icona di questo secondo anno di cammino sinodale: l'arrivo di Gesù a Betania raccontato dall'evangelista Luca (Lc 10,38-42). Dopo un breve momento di condivisione delle risonanze suscitate dalla Parola di Dio, il confronto è continuato con la guida di due domende: «Quale impegno per la legalità e allo stesso tempo per la salvaguardia del Creato, alla luce delle comunità energetiche, è oggi possibile? Quale contributo può dare la Chiesa in un mondo così complesso?»

Le parole del vescovo Marino

In conclusione, il vescovo Marino ha rivolto questo saluto ai primi cittadini: «Grazie per aver risposto a questo secondo invito - ha detto il vescovo Marino - Mi piace questo clima di disponibilità vera al dialogo e all'ascolto reciproco. E non solo con la Chiesa diocesana ma anche tra di voi. È bello vivere questa possibilità di confronto e di dono reciproco di sollecitazioni e prospettive. Tanta generosità nell'impegno è per me motivo di gioia. Da cittadino mi sento di dire che i sindaci sono davvero il nerbo fondamentale della comunità civile italiana. Voi siete a contatto con la gente e sapete quali prospettive si possono aprire per il bene comune, non solo dei vostri territori ma dell'Italia. Concludo facendovi gli auguri, e tramite voi, alle vostre comunità. Ricordo che il cardinale Biffi, quando era vescovo di Bologna, sottolineò che il Natale sta diventando un momento di festa in cui si fanno festeggiamenti ma di dimentica il festeggiato. Da vescovo, il mio augurio, è di puntare insieme gli occhi sul Vangelo e sulla persona di Gesù non solo per la fede ma anche per la cultura che dalla fede cristiana discendono»





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