Nel Verbo di Dio è la nostra fede, per il mondo intero

Alcuni passaggi dell'omelia di Natale del vescovo Marino

Ieri mattina, in Cattedrale, il vescovo Francesco Marino ha presieduto la Santa Messa di Natale.

«Il Verbo si è fatto Carne, cioè uomo nella sua interezza. Questa è la nostra fede. La nostra non è religione del libro: la nostra fede è nel Verbo di Dio incarnato. Il nostro riferimento con è il libro materiale, ma la persona di Gesù Cristo in cui contempliamo la presenza visibile di Dio», ha detto il vescovo durante l'omelia.

«Il riferimento della nostra fede non è un libro ma la persona di Gesù Cristo»

«Abbiamo ascoltato il Prologo del Vangelo di Giovanni che costituisce la professione di fede più alta che il Nuovo Testamento ci annuncia riguardo a Gesù di Nazareth: in lui, la fede, ci rivela il Verbo di Dio che si è fatto Carne. E il Verbo è la sapienza eterna in Dio, che era 'di fronte a Dio' da principio ed era Dio: quello che noi professiamo nel Credo.
Il Verbo di Dio, la sapienza eterna di Dio è quella con cui Dio ha dato origine a tutto ciò che esiste, al Creato. Il Libro della Genesi ce lo racconta quando dice "e Dio disse...". È nella sua Parola che Dio ha crato il mondo, ha disposto non solo le realtà materiali ma anche quelle spirituali: diciamo infatti che l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio, del Verbo e dello spirito di Dio.
Il Verbo si è fatto Carne, cioè uomo nella sua interezza. Questa è la nostra fede. La nostra non è religione del libro: la nostra fede è nel Verbo di Dio incarnato. Il nostro riferimento con è il libro materiale, ma la persona di Gesù Cristo in cui contempliamo la presenza visibile di Dio. 

Un dono per l'umanità che i cristiani permanentemente accolgono.

Lo leggiamo nella Prima lettera di Giovanni: "Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita...Quello che abbiamo veduto e udito noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi". In questo annuncio c'è una partecipazione, una comunione: la realtà del verbo di Dio deve diffondersi attraverso l'annuncio e la testimonianza. 
Il Natale ci fa contemplare un evento che è permanente a cui aprire il cuore, per ottenere ciò che abbiamo pregato nella Colletta: "O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa' che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana".
Questo è, per noi, per tutta l'umanità, il desiderio di Dio, carissimi, che corrisponde in qualche modo all'essenza stessa di Dio, che è amore. Questo è il Natale, un dono che richiede la nostra accoglienza perché il mondo ha bisogno di Gesù Cristo.






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