Sentinelle nella notte per annunciare l’alba e rompere l’oscurità

L'ultimo editoriale di Mariangela Parisi per il Mensile della diocesi di Nola, inDialogo, dorso regionale di Avvenire

Quello che più amo, da nolana, della Festa dei Gigli di Nola (che ricorre oggi*) è il vivere un’intera giornata con il naso all’insù, verso il cielo. E questo invito, lungo un intero giorno, si è rivelato, negli anni, una spinta per guardare san Paolino come l’amico comune, mio e di Dio, seguendo il quale avrei potuto, pian piano, entrare in confidenza con quest’ultimo ed essere felice come lo è stato il santo patrono nolano.

Ma lo sguardo di fede che ho posato su Paolino e, quindi, sulla Festa, non si è generato per mia volontà, ma dall’invito ad aprire davvero gli occhi, per vedere l’essenziale, giunto dalla comunità parrocchiale cui appartengo: senza l’ombra rigeneratrice di quel campanile, che mi ha accolto e mi accompagna nel viaggio verso Dio, avrei continuato a vivere il caldo giugno nolano con gli occhi del cieco di Gerico.

Quanta luce, invece, è entrata nella mia vita, attraverso le finestre della ‘mia’ casa parrocchiale e quanta aria diocesana è entrata dalle sue porte, facendomi sentire il profumo di Chiesa locale, quella che oggi, come al tempo di Paolino, è affidata ad un vescovo.

Sì, la parrocchia può essere ‘fontana del villaggio’ per quanti vogliono estinguere la sete dello spirito, come ricorda don Aniello Tortora nel pezzo di apertura, e sì, la parrocchia sa servire i territori mettendo al centro la persona, come testimonia il lavoro quotidiano della comunità e come testimonia la scelta di una marcia silenziosa promossa dai parroci di Pomigliano d’Arco, per ricordare Frederick, senza fissa dimora barbaramente ucciso nella notte tra il 17 e 18 giugno. Due adolescenti sono stati arrestati e condotti in carcere per questo omicidio.

«È la “notte” dei giovani, sempre più isolati in mezzo alla folla della movida chiassosa!», ha scritto il vescovo Marino nel Messaggio per la Solennità di San Paolino (pubblicato a pagina 4 e 5) denunciando l’incapacità degli adulti di ascoltare i giovani, che hanno «bisogno urgente di punti di riferimento». Le comunità parrocchiali possono esserlo. Quali odierne sentinelle di Seir, già possono con prontezza rispondere, con l’annuncio di un’alba che rompe l’oscurità, a quanti domandano: «Sentinella, quanto resta della notte?».

*25 giugno, giorno di uscita del mensile inDialogo

 

 




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