San Biagio, a Nola la memoria liturgica del Santo protettore della gola

Presso la parrocchia Maria SS. della Misericordia e San Biagio, è iniziato il triduo in onore del Santo di Sebaste

In occasione della memoria liturgica di san Biagio di Sebaste, il prossimo 3 febbraio, ha avuto inizio, ieri, presso la parrocchia Maria SS. della Misericordia e San Biagio in Nola, il triduo di preparazione. San Biagio fa parte dei quattordici cosiddetti 'santi ausiliatori', ossia, quei santi accostati alla guarigione di mali particolari. Infatti, viene invocato come il protettore della gola.

Il triduo presso la parrocchia Maria SS. della Misericordia e san Biagio in Nola

Presso la parrocchia Maria SS. della Misericordia e San Biagio in Nola, è iniziato ieri, 31 gennaio, il triduo di preparazione che continuerà fino al 2 febbraio.

Nel giorno della festa di San Biagio, sabato 3 febbraio, poi, saranno celebrate Sante Messe alle ore 8, 9, 10, 11, 12 e 17.

Alle 12:00 è prevista invece, la solenne Eucaristia presieduta dal vescovo Francesco Marino. L’ultima celebrazione del 3 febbraio sarà alle 18:30 e sarà celebrata dal vescovo emerito di Nola, Beniamino Depalma. Al termine di ogni Messa ci sarà la benedizione con la Reliquia del Santo e la distribuzione del pane e delle candele benedette.


Il Santo protettore della gola

San Biagio è stato medico e vescovo di Sebaste in Armenia, morì martire nel 316 d.C. Il suo culto è molto diffuso nella Chiesa cattolica e in quella ortodossa. Tra i suoi miracoli si ricorda, in particolare, il salvataggio di un ragazzo che stava soffocando a causa di una lisca di pesce conficcata nella trachea. Per questo è invocato come protettore della gola, tradizionalmente ‘benedetta’, nel giorno della sua festa, con due candele incrociate.

Il suo martirio è avvenuto durante le persecuzioni dei cristiani e i contrasti tra gli imperatori Costantino (Occidente) e Licino (Oriente). Dopo essere stato imprigionato dai Romani fu picchiato e scorticato vivo con dei pettini di ferro. Infine, san Biagio fu decapitato per aver rifiutato di abiurare la propria fede in Cristo. Le sue reliquie sono custodite nella Basilica di Maratea, città di cui è santo protettore.




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