Giornata dell'autismo: un'opportunità per educare

Chantal Montagnaro è terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva. In questo contributo per inDialogo sottolinea l'importanza della Giornata mondiale di oggi, 2 aprile, dedicata alla consapevolezza sull'autismo.

di Chantal Montagnaro
terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

La prima volta che incontri un bambino con lo spettro autistico, capisci due cose.
La prima è che non esistono bambini speciali. I bambini autistici sono come tutti gli altri, con le proprie pulsioni, desideri, percezioni e la propria voglia di scoprire il mondo. I loro bisogni, quelli sono speciali.
La seconda è che ci sono mille modi di rapportarsi agli altri e al mondo, e tu, che pensi di sapere tutto, in realtà ti rendi conto che fino a quel momento ne avevi usato uno solo con tutti e che quell' “uno solo” adesso non ti basta più. 

Il termine "autismo" deriva dal greco antico "autos", che significa "se stesso" o "isolato", e fu utilizzato per la prima volta nel contesto moderno della psicologia da Eugen Bleuler nel 1911 per descrivere il ritiro sociale e l'isolamento di alcuni pazienti con schizofrenia. Ad oggi, viene utilizzata la dicitura “Disturbo dello spettro autistico", nella quale "spettro" sottolinea la diversità e la complessità dell'autismo.
Si può andare da una completa assenza di capacità discorsiva alla compromissione dell’uso del linguaggio per la comunicazione sociale reciproca, fino alla presenza di un linguaggio tipico e completo. Spesso è compromessa la capacità di relazionarsi con gli altri e di condividere pensieri e sentimenti.
Generalmente non vi è risposta ai tentativi di coinvolgimento in una conversazione. Il bambino tende a non cercare per primo lo scambio con gli altri. Il linguaggio, quando presente, è generalmente usato per avanzare delle richieste o per denominare piuttosto che per condividere. La comunicazione non verbale come l'insieme di gestualità, l’espressività del volto, intonazione del discorso, l’orientamento del corpo, contatto visivo, può essere assente, scarsa o incoerente con la comunicazione verbale. In quest'ultimo caso, si avrà un’impressione di stranezza e rigidità.
È presente difficoltà nelle relazioni, che spesso non sono fonte di interesse. Anche quando c’è il desiderio di fare amicizia, gli approcci sono spesso inadeguati o addirittura aggressivi. È assente il gioco sociale condiviso e le attività preferite sono spesso solitarie. Comprendere situazioni sociali risulta macchinoso e non intuitivo. Le modalità comunicative complesse come l’ironia o il sarcasmo sono difficilmente comprese.
Possono essere presenti stereotipie motorie semplici, come battere le mani. Oppure, un uso ripetitivo di parole (ecolalia) o oggetti (ad esempio, mettere in fila i giocattoli). Vi possono essere comportamenti rituali verbali, come domande ripetitive e non verbali, come percorrere sempre la stessa strada. È spesso presente la difficoltà ad accettare anche piccoli cambiamenti.                                                           
Alcuni bambini hanno interessi ristretti o ripetitivi. Ad esempio, un forte interesse per gli orari dei mezzi pubblici, per le date di nascita, per le lettere. Gli interessi particolari sono spesso fonte di piacere. Per questa ragione, durante l’età adulta, possono essere motivazione e mezzo per l’inserimento nella vita lavorativa.
Può essere osservata una forte avversione per ogni minimo stimolo sensoriale. Al contrario, può esserci un’apparente indifferenza a stimoli anche dolorosi. Luci, consistenze o suoni particolari possono affascinare in modo eccessivo. Dunque il termine “spettro” evidenzia che l'autismo non è una condizione uniforme, ma piuttosto una gamma diversificata di caratteristiche che possono manifestarsi in modi differenti in ogni individuo. 

I bambini autistici come tutti diventano adulti e che come tutti vogliono l’indipendenza. Come raggiungerla questa indipendenza se non avendo intorno qualcuno che capisca e che possa offrire sostegno concreto e risorse adeguate per favorire lo sviluppo delle abilità necessarie per affrontare la vita quotidiana in modo autonomo?
Programmi educativi personalizzati, opportunità di formazione professionale e supporto psicologico possono essere cruciali per affrontare le sfide specifiche legate all'autismo. Così sensibilizzare la società sull'importanza di accettare e valorizzare la diversità diventa essenziale per creare un ambiente inclusivo che permetta alle persone autistiche, dalla prima infanzia fino all’età adulta, di partecipare pienamente alla comunità e realizzare il proprio potenziale.
Ed ecco che, in una società che ci vuole omologati, sempre con lo stesso sorriso stampato, sempre con le stesse modalità di comunicare, con la Giornata di oggi ci ricordiamo che ci sono altri mille modi di vivere le cose e di vedere il mondo. 
Una giornata con l’opportunità di educare all’autismo, di sfatare i miti e le false credenze, di promuovere la diversità come un valore aggiunto, come qualcosa da cui imparare e non da cui scappare. Una giornata volta a rendersi sensibili, consapevoli e soprattutto inclusivi, per garantire nient'altro che la felicità di ciascuno, nel mondo di tutti.

La Giornata mondiale di consapevolezza dell'autismo

Il World Autism Awareness Day (Giornata mondiale di consapevolezza sull'autismo) è stata istituita dall'Assemblea generale dell'Onu nel 2007. L'obiettivo è quello di sostenere, attraverso la promozione di iniziative, la ricerca e la diagnosi, e contrastare l'isolamento delle persone autistiche e delle loro famiglie.

Il colore abbinato a questa giornata e all'autismo è il blu: secondo alcuni perché è un colore che ha richiesto tempo per essere riconosciuto dagli essere umani, così come l'autismo; secondo altri perché è un colore che può essere brillante ma anche scuro, proprio come la vita con una persona autistica.




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