Con Paolino pellegrini sulla tomba del presbitero Felice

In occasione della memoria liturgica della Traslazione del corpo di San Paolino, domani 14 maggio, si svolgerà un pellegrinaggio da Nola a Cimitile. Mercoledì, in Cattedrale, il pontificale presieduto dal vescovo di Nola, Francesco Marino

Domani, martedì 14 maggio, un pellegrinaggio da Nola a Cimitile aprirà le celebrazioni per la memoria liturgica della Traslazione del corpo di San Paolino di Nola. In corteo, le Corporazioni della Festa dei Gigli raggiungeranno il complesso paleocristiano delle Basiliche di Cimitile sorto intorno alla tomba del presbitero Felice, la cui testimonianza di fede portò alla conversione di Paolino di Nola.

Da Nola a Cimitile nel ricordo dei santi Paolino e Felice

Il pellegrinaggio dei fedeli partirà da piazza Duomo, alle ore 18:00, per raggiungere la parrocchia San Felice in Pincis di Cimitile, dove, alle 19:30, il vescovo di Nola, Francesco Marino, e il parroco di Cimitile, don Giovanni De Riggi, terranno un momento di catechesi. 

A seguire, alle ore 20:30, le Corporazioni della Festa dei Gigli posizioneranno un omaggio floreale sulla tomba di San Felice.

L'iniziativa è promossa dalla Fondazione Festa dei Gigli in collaborazione con la Diocesi di Nola e con il supporto della Compagnia di San Paolino, del Comune di Nola, del Comune di Cimitile, delle Proloco Nola e Cimitile e della Fondazione Premio Cimitile.

L'anniversario della Traslazione del Corpo di San Paolino

Mercoledì 15 Maggio, poi, alle ore 19:00, presso la Cattedrale Santa Maria Assunta in Duomo, il vescovo Marino celebrerà il Solenne Pontificale in occasione della Traslazione del Corpo di San Paolino.

Le reliquie di San Paolino ritornarono a Nola il 15 maggio 1909, dopo quasi un millennio di assenza. Nel IX secolo, erano state traslate dal longobardo Sicardo di Benevento: il ducato di Benevento, dalla metà del secolo precedente, aveva infatti avviato una politica di appropriazione di reliquie dai territori limitrofi, che se da un lato rispondeva al bisogno di salvare i corpora sanctorum da scorrerie saracene o incursioni e devastazioni barbariche, dall’altro era tesa al rafforzamento del prestigio.

Benevento accumulò così un ricco tesoro di reliquie come quelle di Massimo, vescovo di Nola, Gennaro, vescovo di Napoli, l’apostolo Bartolomeo, Deodato di Nola, vescovo dopo il Paolino, Trofimena di Amalfi.

L’unica fonte che accerta la presenza del corpo di Paolino a Benevento è la Chronica monasterii Casinensis(II, 24), che riporta, più o meno intorno all’anno 1000, la notizia del successivo trasferimento delle reliquie da Benevento a Roma. Leone di Ostia racconta che Ottone III, dopo il pellegrinaggio al santuario micaelico del Gargano, visitò Benevento e richiese il corpo dell’apostolo Bartolomeo. Non volendo perdere il prestigio di una così preziosa reliquia, il vescovo Alfano optò per una sostituzione di corpi:Paolino fu dato all’imperatore al posto di Bartolomeo. Ad Ottone III non sfuggì l’inganno ma preferì portare il corpo a Roma, deponendolo presso l’Isola Tiberina. Qui, secondo la tradizione successiva, Ottone avrebbe portato anche il corpo di Bartolomeo, e qui, per più di 8 secoli, le spoglie mortali di Paolino riposarono.

Il 28 maggio 1900, in occasione del pellegrinaggio nolano a Roma per l’Anno Santo, il vescovo Agnello Renzullo rivolse a papa Leone XIII la richiesta per ottenere il Corpo del Santo. In realtà tale richiesta era stata già avanzata qualche anno prima dal vescovo Giuseppe Formisano a Pio IX. La domanda del vescovo Renzullo fu accompagnata da un volume che raccoglieva «i voti di tutto l’Episcopato Campano e dei fedeli della Diocesi raccolte per Parrocchia». L’11 marzo successivo Leone XIII ordinò la ricognizione del corpo in vista della restituzione. 

La morte del Papa nel 1903, purtroppo, bloccò tutto. Il 1 settembre il vescovo Renzullo si rivolse al nuovo pontefice Pio X che accolse volentieri la richiesta e già il 10 settembre diede il consenso, apposto di sua mano in calce alla lettera di monsignor Renzullo. Il 28 febbraio 1909 lo stesso vescovo ne diede lieto annuncio alla DiocesiAlle ore 11:00 del 14 maggio 1909 avvenne in Vaticano la consegna delle ossa. Erano presenti accanto al vescovo di Nola gli allora vescovi di Piedimonte, Acerra, Castellammare di Stabia e Gaeta, i principi Filippo e Giuseppe Lancellotti, la marchesa Filiasi, il sindaco di Nola, Felice De Sena, e altri sindaci della Diocesi. Alle 17:05 del 15 maggio le reliquie di Paolino arrivarono a Nola su un treno speciale e furono accolte da una folla gioiosa che le accompagnò fino alla chiesa del Carmine dove rimasero per la notte. Il giorno successivo furono portate in Cattedrale, dopo una processione di circa quattro ore. La Cattedrale di Nola, era stata riaperta dopo la ricostruzione proprio in quell’anno. Le reliquie furono esposte alla venerazione fino al 23 maggio, giorno in cui furono richiuse nell’urna e processionalmente collocate nell’attuale cappella della navata sinistra, dedicata al santo.





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