Questa mattina, mercoledì 12 novembre, alle 11:00, presso la chiesa parrocchiale di San Vitaliano si tiene una Santa Messa, presieduta dal Cappellano del Comando Legione Carabinieri Campania Napoli, don Carlo Lamelza in memoria del Brigadiere Giuseppe Coletta e dei caduti di Nassiriya. Partecipano alla Celebrazione eucaristica le autorità civili e militari insieme a una rappresentanza degli studenti delle scuole "Omodeo-Beethoven" di Scisciano e San Vitaliano e del "Liceo Colombo" di Marigliano. Il parroco della comunità Maria Santissima della Libera, don Francesco Stanzione ricorda in particolare il sanvitalianese di adozione, il Brigadiere Coletta.
Don Stanzione: «Ricordare per rimettere in moto il cuore»
Ventidue anni fa San Vitaliano si sveglia in un grande silenzio. Il silenzio dell'attesa, della preoccupazione e dell'angoscia. Un silenzio che pian piano diventa una tristezza indicibile. Un silenzio che è arrivato dopo un grande boato, il boato della morte. A Nassiriya, alle 6:40 c'è stato un attentato, avvenuto presso il contingente italiano che era lì, in Iraq, per riportare la pace dopo la guerra di Saddam. Un attentato che recide la vita di ventotto persone tra militari e civili.
Tra queste persone 19 sono italiane. Tra questi italiani ci sono sei carabinieri. Tra questi carabinieri c'è il valoroso brigadiere Giuseppe Coletta, sanvitalianese, originario di Avola in Sicilia, passato alla storia come il brigadiere dei bambini. Oggi vogliamo ricordare quegli attimi tremendi ma soprattutto vogliamo commemorare che non è semplicemente fare memoria di un fatto, fossilizzato nel tempo, ma ricordare come dice la parola stessa, per rimettere in moto il cuore. Lasciarci coinvolgere intimamente per decidere come vogliamo vivere oggi, quali scelte vogliamo fare e, soprattutto, quale mondo vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi, quali sono i nostri sogni.
Oggi vogliamo anche proiettarci nel futuro insieme ai nostri ragazzi, che sono i principali animatori di questa celebrazione, portando la testimonianza e dando voce al gesto d'amore, che profuma di eternità, del nostro Giuseppe Coletta e di tutti i caduti per le missioni di pace. Giuseppe Coletta non ha avuto paura della morte perché aveva un solo scopo: la pace ed il soccorso a chi è nella difficoltà, soprattutto se piccolo ed indifeso. Che il suo sacrificio possa essere sostegno ai tanti uomini e donne coraggiose del nostro tempo che si impegnano, si mettono in gioco, scendono in campo per costruire un mondo più bello, un mondo più giusto.
È un'occasione questa per ringraziare anche quanti, nell'esercizio del proprio dovere, non si risparmiano, proprio per consegnare ai nostri giovani una civiltà di pace e di amore. Vogliamo ricordare anche soprattutto per incoraggiare quanti servono le comunità, i nostri carabinieri, le forze armate, a continuare a difendere la giustizia, il bene comune, anche quando non c'è gratitudine o addirittura violenza. Vogliamo soprattutto dire ai nostri ragazzi, come avrebbe detto il nostro Peppe Coletta: "Coraggio, scegli sempre l'amore perché hai diritto a sognare, hai diritto a gioire, hai diritto a servire quel bene che ti donerà la gioia senza fine".
