Una voce per chi non ha voce

Stasera, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si terrà un momento di riflessione promosso dall'associazione Ars et Cultura presso la parrocchia San Gavino martire di Camposano

Oggi, martedì 25 novembre, l’associazione Ars et Cultura, insieme alla parrocchia San Gavino martire in Camposano, celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, invitando tutta la comunità a un momento di riflessione profonda.

Un impegno collettivo, culturale e sociale

Il convegno, in programma alle 19:00 presso il teatro dell'Opera parrocchiale di Camposano, servirà «non per scuotere le coscienze con slogan o frasi di circostanza, ma perché sia finalmente chiaro che la violenza non nasce dal nulla: affonda le sue radici nelle mentalità, nei comportamenti normalizzati, negli stereotipi che ogni giorno si insinuano nella società e nelle nostre relazioni. La violenza sulle donne è un fenomeno in continuo aumento, e ignorarne le cause significa condannarsi a non risolverlo mai. Serve un impegno collettivo, culturale e sociale, che metta in discussione abitudini, linguaggi, silenzi e complicità. Solo così si può iniziare a cambiare davvero.Sarà un’occasione per dare voce a chi non ce l’ha, per ascoltare storie, per comprendere, per riconoscere la dignità e il coraggio di chi chiede semplicemente di esistere senza paura. Che queste persone siano le ultime. Che non ci sia — e non ci sia mai più — nessun’altra vittima», ha scritto in un messaggio di invito sui social il parroco e il presidente dell'Associazione, don Antonio Collu che introdurrà la riflessione.

Ad intervenire saranno la giornalista e criminologa, Francesca Beneduce, il presidente dell'Associazione Nessuno dorma, Lucio Barbato, lo storico e scrittore Antonio Masullo. Durante la serata è prevista la testimonianza dei genitori di Stefania Formicola, vittima di femminicidio. Previsti anche gli interventi di tre artisti: Andrea Manganiello, Severino Cavallaro e Teresa Nappi.

Nel 2025 sono 73 le donne uccise

Secondo i risultati dell'indagine Istat 2025, sono circa 6 milioni e 400mila le donne italiane di età compresa tra i 16 e i 75 anni ad avere subito almeno una violenza fisica o violenza sessuale nel corso della vita, e quindi pari al 31,9% della popolazione femminile.

Inoltre, secondo il report trimestrale sugli omicidi volontari del ministero dell'interno, nei primi nove mesi del 2025 i femminicidi mostrano un lieve calo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con 73 donne uccise, di cui 60 in ambito familiare o affettivo e 44 per mano del partner o dell'ex partner. 

Sempre secondo l'indagine Istat nel 2025 "è stato rilevato per la prima volta, come peraltro avviene in ambito internazionale, una forma di stupro che accade in contesti particolari, quando la vittima non è in grado di rifiutare oppure opporre resistenza perché è stata drogata o è sotto l’effetto di alcool; tale situazione riguarda l’1% delle donne ed è riconducibile in prevalenza a expartner (38,9%), conoscenti (35,3%), amici (23,4%) e sconosciuti (8,3%)".

La scelta della data

"La celebrazione di una data come Giornata contro la violenza di genere risale invece al 1981, quando le attiviste dei diritti per le donne scelsero quella del 25 novembre. Tale decisione fu presa in onore delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana che vennero brutalmente uccise proprio il 25 novembre nel 1960 per ordine del dittatore del paese, Rafael Trujillo (1930-1961).  Continuando sul percorso di riconoscimento e tutela dei diritti delle donne, una decade dopo, il 20 dicembre 1993, l’Assemblea Generale adottò la Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne tramite la risoluzione48/104, rafforzando così le basi per l’eradicazione della violenza contro donne e ragazze a livello globale. All’inizio del millennio successivo invece, il 7 febbraio 2000, l’Assemblea Generale adottò un’altra risoluzione miliare, la 54/134, designando ufficialmente il 25 novembre come Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne e invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG ad unirsi e fare lo stesso,  organizzando eventi ed attività per sensibilizzare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul tema, si legge sul sito Onuitalia.




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