Scisciano in festa con i colori dell'arcobaleno

Domani, 17 giugno, presso la chiesa di San Germano, è in programma un momento di preghiera con le borgate che sabato 21 giugno si sfideranno nei giochi antichi per l'evento promosso dall'Oratorio parrocchiale

Domani, martedì 17 giugno, un momento di preghiera, presso la chiesa parrocchiale dei Santi Germano e Martino di Scisciano, aprirà la ventunesima edizione della Festa dell'arcobaleno, promossa dall'Oratorio del paese, l'Oragiò, iscritto alle polisportive giovanili salesiani. Si proseguirà nel weekend, venerdì 20 giugno,con la presentazione delle otto borgate tra musica e divertimento e sabato, 21 giugno, con la sfida nei giochi antichi.

Festa dell'Arcobaleno: arriva la ventunesima edizione

"Siamo un'unica realtà, insieme oltre le differenze" è il tema scelto dai volontari per la ventunesima edizione della festa. «Oggi più che mai noi giovani dell’oratorio sentiamo l’esigenza di dare un messaggio forte con la scelta del nostro titolo. Uniti nella diversità sottolinea come essendo “diversi” per cultura, opinioni, origini e o esperienze facciamo tutti parte della stessa realtà condivisa.  I bambini ci insegnano ogni giorno che stare insieme è naturale, che le differenze non separano, ma arricchiscono. E questa festa tradizionale vuole proprio celebrare l’amicizia, la condivisione e il senso di comunità. Che questa festa sia un promemoria per tutti noi: l’unione è la nostra più grande ricchezza», ha spiegato il presidente dell'oratorio Oragiò, Luigi Febbraro.

Dietro tutta l'organizzazione e il giorno della festa, ci sono mesi di programmazione per i responsabili e settimane di allenamenti per le borgate. Un periodo impegnativo ma al tempo stesso gratificante ed unificante come ha evidenziato Febbraro: «Non parliamo di fatica, parliamo d’impegno. Le fatiche costano caro, l'impegno per ciò che si ama è fortemente motivato da ideali che ci spingono a dare il massimo. Dal mese di novembre iniziamo a pianificare il tutto, cercando di non tralasciare niente e di apportare miglioramenti a qualcosa che non ha funzionato bene. Le idee sono tante, spesso contrastanti, ma tutte con un unico filo conduttore : la nostra amata festa. E tutti prende forma, perché sono i nostri cuori ad indicarci le scelte giuste. I sorrisi e la gioia dei bambini ci danno la carica per far sempre di più e anche quando sembra che qualcosa non va come vogliamo, la soluzione arriva. E così, anche quest’anno, ci ritroviamo più stanchi, forse, ma anche più uniti e felici perché in fondo lo sappiamo: non è solo una festa, è il nostro modo di esserci, di prenderci cura gli uni degli altri, di sentirci parte di qualcosa di più grande. E finché ci sarà anche solo un sorriso a illuminarci la fatica, continueremo a farlo. Sempre, insieme».

Otto borgate e giochi antichi

LaFesta dell'Arcobalenoè un evento che mette in competizione il paese, diviso nelle otto storiche “borgate” chiamate a gareggiare tra di loro, ma allo stesso tempo unisce i ragazzi (dai 12 ai 14 anni) in un tripudio di colori che richiamano quelli dell'arcobaleno. I giovanissimi, divisi in squadre, una per borgata, sono guidati da due “capitani” fin dalle settimane precedenti alla festa, durante le quali si allenano per affrontare i giochi ‘antichi’ della gara: corsa col cerchio, corsa nel sacco, tiro alla fune, la pignata, il palo di sapone e ‘o curuoglio, una corsa con ceste in testa appoggiate sull’antico torciglione di panno detto appunto “curuoglio”. Ciascunaborgataè rappresentata da un colore diverso: Camaldoli-Montanaro dal giallo; Casola dal rosso; Feudo dall'indaco; Frocia dal bianco; Palazzuolo dall'azzurro; San Martino dal verde; Spartimento dal viola e Torre dall'arancione.

La scelta dell’arcobaleno, come simbolo, è stata fatta dai fondatori della festa per più di un motivo: perché l’arcobaleno compare nel cielo dopo la pioggia, portando sempre un messaggio di speranza; perché esso è frutto del contatto tra la luce e le gocce d’acqua: come la luce così l'amore è frutto di sapienza, comunicazione, armonia, testimonianza, meditazione, rispetto per noi stessi e per ciò che ci circonda; ma anche per il significato che ai colori dell’arcobaleno ha dato Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, indicando attraverso essi un momento della vita della comunità: il rosso, la comunione dei beni e delle esperienze e il lavoro; l’arancio, la testimonianza; il giallo, il rapporto con Dio; il verde, la cura e il rapporto con il corpo e l’anima, la natura e l’ecologia; l’azzurro, l’ordine, l’armonia, la cura degli ambienti e l’igiene; l’indaco, la sapienza e lo studio; il violetto, i mezzi di comunicazione e l’informazione.




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