Il prossimo 10 luglio 2025, alle 19:00, presso il Santuario Madonna della Speranza di Marigliano - Convento di San Vito, in occasione del 139° anniversario della morte del venerabile padre Michelangelo Longo, sono in programma un momento di preghiera e la Santa Messa.
In preghiera e in ricordo di padre Longo
La comunità del Santuario di Marigliano si raduna in preghiera presso la tomba del venerabile padre Longo in occasione del suo anniversario di morte. Inoltre, è prevista anche la Celebrazione eucaristica.
Il 3 marzo del 2008, l’allora pontefice Benedetto XVI firmava il decreto col quale la Congregazione per le Cause dei Santi riconosceva le virtù eroiche del servo di Dio padre Michelangelo Longo, da quel momento dunque, per la Chiesa cattolica, «venerabile».
Lasciare la nobiltà, per seguire Cristo
Michele Longo è nato a Marigliano (Na), uno dei comuni più grandi del territorio della diocesi di Nola, il 22 settembre 1811, da genitori nobili: il padre Fulvio è discendente dei Marchesi di Vinchiaturo, e la madre Felicia Gaetani dei Conti di Messina. Come era d’uso nelle famiglie benestanti del tempo, l’educazione scolastica del giovane è affidata a dei precettori privati. Passano gli anni e il piccolo diventa un ragazzo che, ad appena 17 anni, chiede di entrare nel noviziato dei padri francescani, nel convento di Sant'Angelo in Palco di Nola: è il 26 aprile 1829, prende il nome di fra Michelangelo. Secondo le cronache, i genitori non sono entusiasti della scelta di vita del figlio, ma la passione per il Vangelo è più forte di ogni resistenza.
Da Nola, Michelangelo passa nel convento della Sanità in Napoli, presso cui studia filosofia e teologia. Emette i voti solenni il 23 settembre 1832, e il 25 marzo di due anni dopo è ordinato sacerdote. L’ordine gli affida numerosi e importanti incarichi: è guardiano dei conventi di Miano, Lauro, della Palma a Napoli, di Sant’Angelo di Nola e nel 1871 è pure eletto ministro provinciale, compito che tiene fino al 1874; sotto la sua guida, la Provincia, allora denominata di San Pietro ad Aram, conosce una mirabile ripresa.
Tutti questi delicati uffici ricoperti così bene, mostrano lo spessore della sua figura, caratterizzata da un grande slancio ascetico – tutti lo conoscono come uomo di profonda preghiera – unito alla capacità di accompagnare e guidare i confratelli. Stima ed è stimato dall’amico san Ludovico da Casoria, altra luminosa figura del francescanesimo campano del tempo. E non è quello un periodo semplice: siamo, infatti, non lontani dall’epoca della soppressione napoleonica degli ordini religiosi, evento che aveva comportato un vero sconvogimento della vita ecclesiastica e civile, seguito da un periodo non facile di riassestamento. A padre Michelangelo è affidato anche l’incarico di commissario generale delle suore Stimmatine nel Mezzogiorno d’Italia, compito che lo costringerà a lunghi e avventurosi spostamenti per le vie non agevoli del sud Italia di allora, al fine di visitare tutte le Case religiose, sempre mosso da zelo evangelizzatore. Padre Longo muore il 10 luglio 1886, presso il convento della Palma a Napoli e viene sepolto nel cimitero di Miano. Da lì, i resti sono poi traslati prima nella chiesa della Madonna dell’Arco di Miano, e successivamente nella chiesa francescana di San Vito in Marigliano.