In ricordo di Alberto Vallefuoco: vittima innocente della criminalità

Sono trascorsi ventisette anni dall'agguato di camorra a Alberto Vallefuoco, Salvatore De Falco e Rosario Flaminio: furono uccisi per uno scambio di persona il 20 luglio 1998. Lo scorso Marzo il padre di Alberto ha ricordato il figlio e i suoi amici in un'intervista per inDialogo.

Quando ricorda Alberto, suo figlio, e il 20 luglio 1998, giorno del suo assassinio, a Pomigliano d’Arco, a opera dei killer del clan Cirella, Bruno Vallefuoco, ricorda subito anche altri due nome, Salvatore e Rosario. «Li ricordo sempre insieme», sottolinea al telefono quando inizia il suo appassionato e commosso racconto, perché quel giorno, con Alberto, i quaranta colpi esplosi tolsero la vita anche a Salvatore De Falco e Rosario Flaminio, sui colleghi. Erano stati scambiati per dei membri di un clan rivale che aveva osato chiedere il pizzo al pastificio Russo.

«L’inchiesta che ne seguì non fu semplice racconta Vallefuoco, oggi vicepresidente del Coordinamento campano familiari vittime innocenti della criminalità e referente regionale del Settore memoria di Libera - anche perché la camorra iniziò a far girare illazioni, anche attraverso giornali, sul conto di Alberto, Salvatore e Rosario: si disse che erano spacciatori e che, addirittura, erano responsabili di violenza sessuale. Si cercava di “giustificare” la loro morte agli occhi dell’opinione pubblica così che si abbassasse anche la pressione delle forze dell’ordine. Poi la verità è emersa. Eppure - aggiunge Vallefuoco - pochissime delle vittime delle mafie presenti nell’elenco di Libera ha avuto un processo con condanna. Ecco perché nel redigere questo elenco non teniamo conto del riconoscimento tramite processo». Ecco perché Libera continua le sue ricerche: «Le vittime sono tantissime, ma in passato c’era pochissima attenzione», precisa Vallefuoco ricordando il caso di Aldo Arciuli, 15 anni, ucciso a Pomigliano d’Arco nel 1984, nel corso di un agguato di camorra, la cui storia era stata raccontata riportando un cognome errato, favorendo così l’oblio della sua vicenda fino ad oggi. Un assurdo oblio mentre c’è invece «un diritto ad essere riconosciuti per nome», continua Vallefuoco. Così come non può cadere nell’oblio il dolore dei familiari che, precisa «deve essere il dolore di tutti perché non sia dolore inutile per vittime inutili: Alberto, come Rosario e Salvatore erano ragazzi normali che stavano realizzando il sogno di un lavoro con un corso al pastificio Russo di Pomigliano d’Arco che poi si sarebbe trasformato in posto fisso. Anche per questo nasce il Coordinamento dei familiari, per non essere soli davanti al dolore e davanti alla burocrazia, perché il nostro dolore sia possibilità per raccontare la speranza».

Bruno Vallefuoco: «Diamo librerie più che risposte securitarie»

Nelle città del Sud, nelle periferie in particolare, in cui anche il lavoro è un sogno più che un diritto, mancano alternative alle proposte della criminalità: «Ci vorrebbero più librerie, più biblioteche, più luoghi dove fare cultura. Non bastano decreti modello Caivano: le risposte securitarie servono ad accontentare la rabbia del momento - sottolinea Vallefuoco -. Il ricordare le vittime è fare memoria, ponendo l’accento sulla vita, quello che poteva essere e non è stato, per aiutare a riflettere sul perché ci sono tante vittime».

Ad Alberto Vallefuoco è stata di recente dedicata la nuova libreria per bambini “La Scugnizzeria” dello gruppo editoriale Marotta&Cafiero editori di Scampia. Un progetto realizzato a Mugnano di Napoli con il contributo di 500 persone che hanno acquistato un mattone con la scritta “ho fondato una libreria”. Lo spazio culturale si va ad aggiungere ad altri luoghi di Mugnano, già intitolati ad Alberto: «Una dedica che mi riempie di gioia perché Alberto era un ragazzo semplice, che amava la musica e amava stare con i bambini - commenta Vallefuoco - Questa intitolazione richiama alla memoria l’animo puro e genuino di Alberto, un ragazzo generoso, sempre pronto ad aiutare il prossimo, come tanti suoi gesti, scoperti dopo la sua morte, mi hanno testimoniato».

IL NUMERO DI MARZO 2025 DI inDIALOGO

Il dolore ancora vivo dei familiari aiuta a ricordare

Nella giornata di ieri, 20 luglio 2025, Bruno Vallefuoco ha ricordato il proprio figlio con un post sui social con la foto che è in copertina: «Ti immagino con il volto di un uomo maturo, di quelli che la vita ha attraversato, e che hanno saputo attraversarla a loro volta. Con lo sguardo buono, ancora limpido come allora, ma più profondo, segnato da tutto quello che avresti vissuto.
Ti vedo padre. Di ragazzi ormai grandi, forse già con un piede nella loro strada, ma ancora attaccati a te, perché tu saresti stato un padre meraviglioso
Un padre che ascolta sul serio, che sa ridere con il cuore, che abbraccia forte e a lungo, che fa sentire al sicuro anche quando fuori è tutto tempesta.
Li avresti cresciuti con quell’amore che ti veniva naturale, perché a te i bambini piacevano davvero. Forse perché dentro eri come loro: puro, curioso, pieno di quella gioia che non si può fingere.
E oggi, ti penso così.
Forse mentre accompagni uno dei tuoi figli alla stazione, con una battuta per sdrammatizzare il silenzio del distacco. O forse in una cucina, a parlare con loro fino a tardi, tra briciole sul tavolo e sogni ancora aperti.
E io sono qui, a immaginarti nel tempo che non ti è stato dato. A pensarti vivo in un presente che non esiste, ma che sento reale.
Mi manchi.
Mi mancano le risate, le parole, la tua presenza leggera e piena. Ma il tuo modo di stare al mondo, quello no, non è andato via. È rimasto.
E ogni tanto, lo rivedo in chi sa ridere come te. In chi guarda gli altri con gentilezza, in chi ha ancora il coraggio di essere buono.
E allora, anche se non ci sei, continui a vivere.
Qui, con noi». 






Questo sito web utilizza i cookie
Questo sito o gli strumenti di terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.
design komunica.it | cms korallo.it.