Un'estate nel segno della cura dell'altro e del Creato

Tante e belle le attività organizzate e vissute nei mesi di giugno e luglio dai bambini, ragazzi, giovani e adulti delle comunità del Pago del Vallo di Lauro, Tufino e Somma Vesuviana

Tre comunità diverse hanno vissuto esperienze estive arricchenti per piccoli e grandi tra i mesi di giugno e luglio. Sono le parrocchie di Pago del Vallo di Lauro, di San Bartolomeo Apostolo e San Giovanni Battista in Tufino e Santa Maria di Costantinopoli in Somma Vesuviana. Il racconto per il blog di inDialogo.

La bellezza di essere amati da Dio

La comunità Santa Maria di Costantinopoli del Pago del Vallo di Lauro, guidata dadon Sergio Cristo,ha vissuto diverse iniziative estive. Dal 13 giugno festa di Sant' Antonio di Padova fino al 21 giugno bambini e ragazzi hanno vissuto l'oratorio estivo in parrocchia. Dal 2 al 6 luglio con gli studenti delle scuole medie e superiori, accompagnati da un gruppo di educatori dell'oratorio, c'è stato il campo estivo a San Gregorio Matese.

Il campo estivo, su proposta del parroco, è stato organizzato dall'oratorio parrocchiale Sant'Antonio sul tema dei sogni. «Il campo è stato un'occasione di crescita per i bambini ma anche per noi educatori. Abbiamo percepito la presenza del Signore nelle relazioni che si sono create sia tra i ragazzi, sia tra noi educatori sia tra ragazzi ed educatori, legami che ci hanno fatto riscoprire l'umano, che quindi abbiamo bisogno dell’altro che possiamo essere aiuto per l'altro. Soprattutto abbiamo riscoperto che noi siamo il più bel sogno di Dio», ha dichiarato la 37enne volontaria dell'oratorio, Maria Cavezza.

«Siamo ritornati a casa con una luce nuova - ha aggiunto Cavezza - . Non so quanto il campo è stato importante per la comunità, ma sicuramente questa luce è stata vista, percepita da tutti e come dico sempre "il bello attrae" quindi spero che questa luce sia stata abbastanza forte da far scoprire alla comunità quanto è  bello sentirsi amati da Dio».

La preghiera e la cura del Creato

Un’ Adorazione eucaristica sotto le stelle e escursioni per imparare la cura del Creato è il contributo che la parrocchia San Bartolomeo apostolo e San Giovanni Battista in Tufino, guidata da don Angelo Schettino, ha dato alla serie di iniziative promosse dal Comune per i ragazzi del territorio.

Un appuntamento, quello dell’Adorazione eucaristica, in programmaanche ad agosto presso la Piazzetta del Rione Gescal. La parrocchia ha anche dato vita alla serata “La festa siamo noi”, venerdì 25 luglio,con Celebrazione eucaristica e a seguire un momento di condivisione con i gruppi parrocchiali. «Il campo estivo è stato organizzato dal comune di Tufino. Noi come comunità parrocchiale abbiamo organizzato l’Adorazione eucaristica “sotto le stelle” e alcune uscite sul territorio per la salvaguardia del creato, a dieci anni dalla Laudato si’ di papa Francesco. Tufino è un comune piccolo dove tutti i componenti lavorano in sinergia per il bene comune», ha dichiarato la 49enne Rosa Piciullo.

La gioia di prendersi cura gli uno degli altri

Anche quest’anno, per il terzo consecutivo, laparrocchia di Santa Maria di Costantinopoli in Somma Vesuviana, sotto la guida di don Francesco Feola, ha vissuto un percorso - tra il 23 giugno e il 18 luglio, - nel quale bambini, ragazzi, giovani e adulti hanno camminato insieme. Il tema di queste quattro settimane di esperienza è stato "La gioia del giubileo". La preghiera con l’apostolo Paolo, le attività, i laboratori di manualità, teatro, ballo, calcio, cucina, tammorra, e, poi, il grande gioco sono state le costanti di questo cammino.

«Il campo è andato molto bene: ci siamo divertiti, abbiamo conosciuto meglio sia i nostri coetanei che gli adulti della parrocchia, e abbiamo imparato a collaborare e a prenderci cura gli uni degli altri - ha raccontato la 19enne volontaria, Serena Granato -. È stata un ’esperienza importante perché ci ha fatto sentire parte di una comunità viva, dove ciascuno può dare qualcosa agli altri. Inoltre ha permesso ai più piccoli di vivere giornate ricche di giochi, preghiera e amicizia, e agli adulti di condividere tempo e valori con noi ragazzi. Inoltre è stata una opportunità per metterci in gioco e per fare qualcosa di concreto all’interno della comunità».




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