Alle origini del cristianesimo nolano, tra storia e catechesi

Il percorso, articolato in quattro incontri, avrà inizio il prossimo 4 ottobre. Tutti gli appuntamenti si terranno presso il complesso paleocristiano di Cimitile reso meta di pellegrinaggio dalla fervida testimonianza di fede del santo vescovo Paolino.

Quattro appuntamenti per scoprire la Chiesa nolana alla luce della figura del santo vescovo Paolino di Nola. Questa la proposta della parrocchia San Felice in Pincis di Cimitile: un percorso storico-catechetico sul cristianesimo nolano dal terzo al decimo secolo, a partire dalla figura del santo patrono la cui fama di fedeltà al Vangelo rese Cimitile, luogo dove aveva scelto di vivere, un "crocevia dello spirito", un luogo dove andare per "imparare Paolino", la sua fede e carità. Un luogo dove imparare ad essere cristiani: «Vai in Campania e impara Paolino» fu il suggerimento di sant’Agostino suggerisce a Licenzio, suo giovane discepolo.

Il cristianesimo nolano dal III al X secolo 

Ed infatti è "Disce Paulinum", impara Paolino, il titolo scelto per il percorso storico-catechetico che si svolgerà presso le Basiliche paleocristiane di Cimitile. Tutti gli incontri inizieranno alle 16:00 e si terranno nella basilica di San Tommaso. Alle 18:00, seguirà la preghiera dei Primi Vespri della domenica, presso la tomba di san Felice, il presbitero cui è intitolata la parrocchia cimitilese, che fu faro di speranza per i cristiani del territorio in tempi di persecuzione. 

A guidare i partecipanti saranno don Giovanni De Riggi, parroco di San Felice in Pincis a Cimitile, e don Nicola De Sena, parroco di San Pietro-San Giorgio-San Michele a Somma Vesuviana, entrambi storici della chiesa.  Il primo appuntamento è in programma il 4 ottobre, su "La Chiesa nel III" secolo"; l'11 ottobre si parlerà de "Il culto dei martiri dei primi secoli"; il 18 ottobre, al tema ci sarà "La scelta di Paolino"; il 25 ottobre, infine, si illustrerà la "Storia della Chiesa di Nola fino al X secolo".

«Accompagnando vari gruppi in visita alla Basiliche di Cimitile mi sono reso conto che la sua figura, così come quella di san Felice in Pincis, non sono ben conosciute. Per questo abbiamo pensato di proporre un percorso che sia allo stesso tempo storico e catechetico, per avvicinarsi a quel tempo anche dal punto di vista spirituale. Approfondiremo quindi: la chiesa al tempo di san Felice presbitero e del vescovo Massimo; il culto dei martiri, che ci aiuterà a capire perché Paolino sceglie Cimitile come dimora; la chiesa di Nola fino al X secolo per soffermarci su figure come quella del vescovo Leone III cui si devono gli straordinari affreschi della basilica dei Santi Martiri. Sarà un’occasione per scoprire qualcosa in più della nostra storia ma anche immergerci nella preghiera del tempo: ogni incontro si concluderà infatti con la preghiera dei Vespri, a rievocare la preghiera serale che san Paolino era solito vivere presso la tomba di san Felice», ha spiegato don Giovanni De Riggi.

Paolino, bussola per i tempi odierni

Il "Disce Paulinum" di sant'Agostino è risuonato nelle Basiliche di Cimitile lo scroso 28 agosto, durante la veglia di preghiera tenutasi nella diocesi di Nola in occaisone della 75aSettimana Liturgica Nazionale: «Sono lieto e grato di accogliervi sulla tomba del presbitero San Felice, tra queste pietre sacre che trasudano di una vivente tradizione cristiana. Ci ospita la terra dell’antico cimitero nolano che San Paolino scelse come sua residenza episcopale, proprio perché qui era fervente il culto delle reliquie dei martiri. Per trasferirsi in questa zona il proconsole romano non esitò a vendere tutto ciò che aveva, consapevole di quello che abbiamo appena ascoltato nel Vangelo: «Dov’è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore» (Lc 12, 34). Davvero con la sua scelta ha saputo farsi “borse che non invecchiano” e si è procurato un tesoro nei cieli che nessuno ha potuto rubargli. Stasera, pertanto, non compiamo una semplice visita ad un sito archeologico, piuttosto vogliamo attingere da questo cantiere di vera spiritualità un progetto di conversione per la nostra vita cristiana e per il servizio alle nostre chiese particolari. In certo modo, anche noi giungendo a Cimitile, abbiamo accolto il consiglio che Sant’Agostino suggerisce a Licenzio, suo giovane discepolo: «Vai in Campania e impara Paolino»(LetteraXXVI). Il monito disce Paulinum del Vescovo di Ippona, ci riguarda e ci attrae perché da Paolino, nonostante i suoi quasi 1700 anni, c’è sempre da imparare. Cambiano i tempi, sopraggiungono nuove tematiche e purtroppo anche ulteriori problematiche, ma il suo magistero resta come bussola per orientarci nel nostro cammino ecclesiale e personale», ha detto il vescovo nolano, monsignor Francesco Marino, durante la sua omelia. 









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