Inizia il Tempo del Creato: giorni per gettare semi di speranza

Con la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, che si celebra oggi 1° settembre, inizia il Tempo del Creato, un mese ecumenico di preghiera, di riflessione, di cantieri concreti che terminerà il 4 ottobre, memoria liturgica di san Francesco d’Assisi.

“Semi di pace e di speranza” è il tema per la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato 2025 giunta alla sue decima edizione: la sua istituzione è infatti avvenuta in concomitanza con la pubblicazione dell’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Quest'anno la Celebrazione nazionale promossa dalla Conferenza episcopale italiana è ospitata dalla diocesi di Matera-Irsina nei giorni 13-14 settembre 2025.

Papa Leone: «In Cristo siamo semi di speranza e pace»

Con l’immagine del seme, più volte citato nella predicazione di Gesù, papa Leone XIV, nel suo Messaggio, esplicita il paragone del chicco di grano, che per dare frutto deve morire (cfrGv12,24). Il seme si consegna interamente alla terra e lì, con la forza dirompente del suo dono, la vita germoglia, anche nei luoghi più impensati, in una sorprendente capacità di generare futuro.

«Dunque, in Cristo siamosemi. Non solo, ma “semi di Pace e di Speranza”.Come dice il profeta Isaia, lo Spirito di Dio è in grado di trasformare il deserto, arido e riarso, in un giardino, luogo di riposo e serenità: "In noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri" (Is32,15-18). Queste parole profetiche, che dal 1° settembre al 4 ottobre accompagneranno l’iniziativa ecumenica del “Tempo del Creato”, affermano con forza che, insieme alla preghiera, sono necessarie la volontà e le azioni concrete che rendono percepibile questa “carezza di Dio” sul mondo (cfrLaudato si’, 84)», scrive il Santo Padre.

La giustizia ambientale, implicitamente annunciata dai profeti, non può più essere considerata un concetto astratto o un obiettivo lontano, precisa papa Leone, sottolinenado che essarappresenta una necessità urgente, che va oltre la semplice tutela dell’ambiente. Si tratta, in realtà, di una questione di giustizia sociale, economica e antropologica: «Per i credenti, in più, è un’esigenza teologica, che per i cristiani ha il volto di Gesù Cristo, nel quale tutto è stato creato e redento. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti devastanti del cambiamento climatico, della deforestazione, e dell’inquinamento, la cura del creato diventa una questione di fede e di umanità. È ormai davvero il tempo di far seguire alle parole i fatti».

Tra le iniziative della Chiesa che sono come semi gettati papa Leone ricorda il progettoBorgoLaudato Si’che il suo predecessore, papa Francesco, ha lasciato in eredità a Castel Gandolfo, «come seme che può portare frutti di giustizia e di pace. Si tratta di un progetto di educazione all’ecologia integrale che vuole essere un esempio di come si può vivere, lavorare e fare comunità applicando i principi dell’EnciclicaLaudato si’».

Il messaggio di Papa Leone XIV invita a "cogliere l’opportunità unica di coltivare e custodireil giardino del mondo (cfrGen2,15)". Dunque, lavorare, prendersi cura, proteggere e conservare la Terra, basandosi sul rispetto reciproco tra essere umano e natura.

IL MESSAGGIO DI PAPA LEONE XIV PER LA X GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO 2025




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