«Il seminario si presenta sì come un tempo e uno spazio; ma si presenta soprattutto come una comunità educativa in cammino: è la comunità promossa dal Vescovo per offrire a chi è chiamato dal Signore a servire come gli apostoli la possibilità di rivivere l'esperienza formativa che il Signore ha riservato ai Dodici […]. L'identità profonda del seminario è di essere, a suo modo, una continuazione nella Chiesa della comunità apostolica stretta intorno a Gesù, in ascolto della sua Parola, in cammino verso l'esperienza della Pasqua, in attesa del dono dello Spirito per la missione. […]. Il seminario è, in se stesso, un'esperienza originale della vita della Chiesa: in esso il Vescovo si rende presente attraverso il ministero del rettore e il servizio di corresponsabilità e di comunione da lui animato con gli altri educatori, per la crescita pastorale e apostolica degli alunni. I vari membri della comunità del seminario, riuniti dallo Spirito in un'unica fraternità, collaborano, ciascuno secondo il proprio dono, alla crescita di tutti nella fede e nella carità, perché si preparino adeguatamente al sacerdozio e quindi a prolungare nella Chiesa e nella storia la presenza salvifica di Gesù Cristo, il buon Pastore».
(Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, n. 60)
Kairòs: la Comunità vocazionale si racconta
Le origini della comunità vocazionale a Nola
Il Concilio di Trento (1545-1563) con il decreto Cum adulescentium aetas stabilisce che le singole chiese cattedrali debbano provvedere all’istituzione di un seminario diocesano al fine di «educare religiosamente ed istruire nelle discipline ecclesiastiche un certo numero di fanciulli della stessa città e diocesi o, se ivi non ve ne fossero, della provincia, in un collegio scelto dal vescovo a questo scopo, vicino alle stesse chiese o in altro luogo adatto» (sessione XXIII; 15 luglio 1563).
La ricezione di tale decreto nella nostra diocesi avvenne in tempi relativamente brevi: il vescovo Antonio Scarampo, il 18 aprile 1568 solennità di Pasqua, avvia la prima comunità vocazionale diocesana. Gli alunni, secondo le indicazioni del tridentino, alloggiavano nei pressi del Palazzo Vescovile e frequentavano le scuole del collegio nolano della Compagnia di Gesù. Per la formazione spirituale e morale dei giovani orientati al sacerdozio si adottarono gli statuti del Collegio romano e ci si avvalse della collaborazione dei padri Gesuiti presenti a Nola.
Dopo due secoli, il vescovo Troiano Caracciolo del Sole concepì l’ardito disegno di costruire un Seminario ai confini della città. I lavori iniziarono nel 1747, sotto la guida dell’ingegner Luca Vecchione. Il 19 settembre 1754 il nuovo seminario fu solennemente inaugurato.
Nel corso dei secoli, per rispondere sempre meglio alle esigenze dei seminaristi, la comunità vocazionale ha avuto precisazioni didattiche e strutturali per qualificare la formazione e la vita comunitaria. Tra gli alunni, insigni per santità e dottrina vanno ricordati in modo particolare San Francesco Saverio Maria Bianchi e il cardinal Bartolomeo D’Avanzo.
Il discernimento vocazionale in seminario
La comunità vocazionale è il gruppo dei giovani in discernimento e in cammino verso l’Ordinazione sacerdotale. Tale comunità ha il seminario vescovile come casa comune e punto di riferimento. Pur dimorando in luoghi formativi diversi (Nola, Napoli, Roma) i giovani della diocesi orientati al sacerdozio sono inseriti in un’unica comunità che anticipa e prepara all’inserimento nell’unico presbiterio raccolto intorno al Vescovo.
A Nola sono accolti per il primo periodo di discernimento propedeutico al successivo cammino formativo proposto o dal Pontificio Seminario Interregionale dell’Italia Meridionale con sede a Posillipo-Napoli o dall’Almo Collegio Capranica in Roma. Tale scelta si comprende alla luce delle mutate esigenze sociali: la carenza numerica di giovani, la diversa età ed estrazione culturale dei giovani hanno richiesto un ripensamento della formazione seminaristica, determinando conseguentemente un diverso assetto della comunità vocazionale.
Dagli anni Ottanta del Novecento e soprattutto nell’ultimo decennio si è gradualmente procrastinato l’ingresso in seminario dalla scuola media inferiore al conseguimento della maturità. In tal modo si è scelto di accompagnare con incontri periodici quei ragazzi che in età scolastica avvertissero i primi segni della vocazione di speciale consacrazione. Ne consegue che il cosiddetto seminario minore, auspicato dal Concilio di Trento, oggi ha la natura di una comunità semiresidenziale convocata in alcuni momenti dell’anno per colloqui con il padre spirituale, per gli appuntamenti diocesani e per le altre iniziative promosse dal Rettore che ne è referente.
Il Seminario, dunque non è solo un luogo, ma primariamente un tempo di discernimento e di accompagnamento spirituale offerto a coloro che, conseguito il diploma di maturità e non di rado la laurea o una prolungata esperienza lavorativa, scelgono di intraprendere un cammino di orientamento vocazionale.
Da diversi anni ai giovani provenienti dalla diocesi di Nola si uniscono altri seminaristi provenienti dalle diocesi limitrofe che per esiguità numeriche non hanno la possibilità di formare un proprio seminario. La nostra Chiesa diocesana, pertanto, fornisce anche un supporto alle Chiese della Campania nella preparazione dei presbiteri locali. Ai giovani residenti a Nola di varie età e provenienze culturali è offerto un periodo propedeutico durante il quale da una parte si verificano i segni oggettivi dell’orientamento al sacerdozio, dall’altra, per il particolare vissuto giovanile odierno, si intende favorire un’adeguata preparazione previa al Seminario maggiore. Si delinea così un particolare periodo orientato a colmare le lacune e far emergere le potenzialità in ordine all’identità di fede, alla vita spirituale, culturale e umana.